venerdì 11 gennaio 2013

Il futuro delle librerie italiane?

Oggi sono andata in una libreria della catena Feltrinelli per ordinare un libro. Premetto che questa libreria è abbastanza imbarazzante: avrà si e no un centinaio di libri, più la parte per bambini, il resto del negozio è praticamente un tabaccaio, fra sigarette, lotto e cose del genere. Nulla di male, per carità, è una piccola libreria in un centro commerciale, può starci.

Il problema è che a me non sembrava di chiedere un servizio così assurdo per una libreria, eppure quando ho chiesto di poter ordinare un libro mi han guardata con tanto di occhi e hanno guardato con aria spaesata il terminale. Questo libro può essere ordinato fino al 20 (sì, so che molte avran capito di che libro parlo), quindi è in prevendita, si può ordinare! Purtroppo questa è l'ultima libreria rimasta nella zona, quindi paziento.

Le dico il titolo, autrice, casa editrice, questa mi dice "Eh non lo so, qui il titolo è più lungo, non l'abbiamo". Al che la guardo "Ma l'autrice è quella?" "Sì, Sì, la il titolo non finisce lì, va avanti". Tesoro, ha scoperto l'esistenza dei sottotitoli dei libri. Appurato comunque che il libro era quello, io tutta contenta chiedo cosa devo dare per la prenotazione. Lei scuote la testa "Aspetta". Paziento ancora, mentre dietro di me vedo alcune persone in attesa.

A un certo punto la commessa si rivolge all'altra chiedendo "Sai cosa vuol dire il bollino blu?" e questa, ovviamente "No". Si mettono così in due a fissare il terminale e non sto scherzando, mandavano su e giù la pagina in cerca di una legenda inesistente. A questo punto dietro di me si era formata una coda piuttosto impaziente, cosa che, confesso, mi ha sorpresa non poco. Sorpresa a breve termine visto che quando una delle commesse decide di sfoltire la fila in tutto c'erano 5 pacchetti di sigarette, 2 schedine del lotto e una schedina di non so che. Nessun libro.

Poi, il lampo di genio di quest'ultima che torna a occuparsi della mia causa dicendo all'altra: "Cerca su Google". Ricordo che ero in una libreria e stavano consultando il loro catalogo. Beh, pazienza, purchè si giunga a una conclusione. E invece dopo mormorii vari sento chiaramente un "Boh" dalla commessa che poi si rivolge a me con un fintissimo fare dispiaciuto, e qui, la perla:
"Guarda, ti conviene venire più avanti, perché io posso anche ordinartelo, ma potrebbe arrivare come anche no."
 Momento di silenzio. Fisso prima lei, poi l'altra, nessuna fa una piega. "Come anche no?". Queste annuiscono, non colgono affatto. "Nel senso che io ordino un libro però potrebbe anche non arrivarmi...il servizio di ordinazione quindi a cosa servirebbe?" "Eh devi capire che essendo un libro non ancora uscito non c'è sicurezza". Cala il sipario.

A questo punto la mia reazione era un misto di divertimento e disperazione, ho mormorato un "Mi rivolgerò ad altri" e me ne sono andata.
Quando il mio fidatissimo libraio era aperto fino a questa estate queste cose non succedevano, ecco. Lui mi coccolava tenendomi da parte i libri che sapeva mi sarebbero piaciuti. Probabilmente questo non è il tipo di libro che si aspetterebbe da me, ma sono sicura che me l'avrebbe ordinato, o almeno, non avrebbe insultato me e l'italiano in un colpo solo, roba da professioniste.

Poi, nulla togliendo alla Spora, infatti prendo il libro perché mi aspetto qualcosa di divertente e anche utile, che c'è sempre da imparare, ma non gli stavo ordinando un libro in russo degli anni '50 sulla fisica quantistica rilegato in acciaio, per dire, ma un libro sui tacchi in uscita questo mese. Non mi sembrava una richiesta impossibile per l'ultima libreria rimasta nella zona. Effettivamente, però, se è l'ultima un motivo ci sarà. Sigh.

Quindi niente, ho fatto la strada solo per tornare a casa interrogandomi sul futuro dell'editoria italiana. Ci sarà anche un calo dei lettori, ma questo è ostruzionismo alla base.

3 commenti:

  1. abbastanza! ^^
    comunque sai che io anni fa invece mi trovavo benissimo da Feltrinelli?
    Ora ho un po' smesso di comprarci per vari motivi (o meglio, compro meno lì perché mi rivolgo anche altrove, anche online...), però quando chiedevo cose mi capivano subito e se c'era da ordinare... si faceva, punto.

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  2. Io avevo una libreria indipendente vicina a casa e andavo sempre lì, ma purtroppo ha chiuso di recente, e vista la media della zona credo non sia difficile intuirne il motivo :( Anche io ormai mi rivolgo spesso a Amazon o comunque in internet, ma non essendo ancora uscito (è da ordinare), preferivo una libreria fisica.
    Dalla Feltrinelli io mi trovo bene con quella in centrale, non mi ha mai fatto problemi, infatti lunedì andrò lì! Probabilmente è perché questa è piccola, fa più da tabaccaio, ma mi sorprende che assumano persone che non sono in grado di fare una cosa che -a mio parere- dovrebbe essere basilare? Voglio dire, libreria-libri, non gli ho chiesto il caffè!
    Che pazienza che ci vuole!
    Ora mi rivolgerò a Milano, ma dovrò cercare una libreria vicina, perché fino a là è decisamente meno immediato...

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  3. E poi dicono dell'inutilità del web. Un twit a Spora et voilà, prevendita su Amazon: http://www.amazon.it/gp/aw/d/8820053659/ref=redir_mdp_mobile?qid=1358260695&ref_=sr_1_4&s=books&sr=1-4

    Ancora senza copertina, ma va bene, andiamo a occhi chiusi :3

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