mercoledì 1 maggio 2013

Ricino e ciglia, that's amore

In questi giorni ho deciso di ripartire con la cura delle mie ciglia, che non sono male, ma neanche bellissime, sono meh, e dato che odio le ciglia finte ogni tanto raggiungono livelli tristi. La soluzione l'ho già, sperimentate e felicemente approvata, ma il problema sta nella mia pigrizia, perché serve costanza.
Parlo dell'olio di Ricino, ovviamente.

Io uso quello di Aroma-Zone (esattamente quello in foto), e mi trovo benissimo, ma i miei primi esperimenti li avevo fatti con uno trovato al supermercato, e mi ero troava bene comunque.
L'olio di ricino è un olio molto denso, che è conosciuto come fortificante e lucidante per i capelli, anche se non fate la furbata di mettervene litri direttamente perché dovrete piangere in cinese per toglierlo. Mentre aggiunto con un cucchiaino -per esempio- in un impacco più grande è meraviglioso.

Rasenta il miracolo, per quanto mi riguarda, appunto con le ciglia. Dopo una settimana già migliorano incredibilmente, e basta semplicemente ricordarsene la sera, prima di andare a dormire. Una passata e via, a dormire, e di notte lui lavora!

La noia è che essendo olio ed essendo così denso, va un po' dove vuole lui, quindi bisogna fare attenzione a non metterne troppo e se succede pazientare. Ovviamente, prima di fare esperimenti conviene metterlo nell'incavo del braccio e controllare eventuali reazioni allergiche, poi magari iniziare con una piiiccola goccia su un solo occhio, sempre per vedere le reazioni. Non conviene affatto rischiare reazioni allergiche per le ciglia, gli occhi sono delicati.

Io fortunatamente non ho problemi e l'olio di Ricino è diventato un mio grande amico.

How to

 Semplice semplice.
I miei primi esperimenti erano con un cotton fioc imbevuto. Questo vi garantisce massima igiene, ovviamente, e il non metterne troppo. La mia pigrizia ha avuto però la meglio e complice un ordine su Aroma-Zone e l'erasmus in arrivo avevo preso una confezione di mascara vuota, perché non mi fidavo a pulirne una io (il rischio di far andare a male il tutto è troppo alto). Purtroppo la confezione non si chiudeva un granchè bene, quindi il risultato è stato disastroso, oltre al fatto che usando lo scovolino evidentemente è entrata dell'acqua e ha fatto la muffa. Una tristezza.
Ora ho optato per usare un contenitore per gloss sempre di aroma zone e banalmente le dita. Più semplice di così! Lavo le mani, faccio uscire una goccia dal contenitore (quindi non introduco niente e resta igienico) e con le dita passo l'olio sulle ciglia. La cosa buona è che non mettendolo direttamente si può controllare la quantità.
Insomma, la soluzione più semplice era la migliore.

Perché complicarsi la vita quando esistono le dita?
Comunque in questi giorni ho ricominciato il trattamento, che ha come unica pecca il fatto che l'effetto è temporaneo, quindi di tanto in tanto bisogna riprendere.

Ne vale la pena, comunque ;)

domenica 28 aprile 2013

Juliette has a gun

Ultimamente mi sono messa a esplorare il mondo dei profumi di nicchia, dopo aver osservato come i profumi normali mi soddisfano raramente. C'è da dire che arrivo da un periodo lungo di totale disinteresse dei profumi, tant'è che il mio primo profumo serio l'ho avuto a 17 anni come regalo improvvisato: in realtà era perché la confezione in edizione limitata mi sarebbe sicuramente piaciuta (vero), il profumo mi piace perché ci sono legati bellissimi ricordi, non sono obiettiva nel giudicarlo. Da quello c'è stata ancora una pausa, e poi il delirio. Nel senso che usare i profumi mi piace, peccato abbiano prezzi un po' alti e durata non sempre soddisfacente.
I profumi di nicchia sono molto particolari, e la durata è sicuramente maggiore, ma di sicuro il problema del prezzo peggiora, non migliora. Però ne valgono la pena.
Non ne ho ancora preso uno, sono talmente particolari che bisogna provarli bene, altrimenti diventano insopportabili, semplicemente.


Ecco perché ho apprezzato tantissimo l'idea di Juliette Has A Gun, di offrire un pacchetto di sample a 10€ per provare l'intera linea. Fra l'altro, se poi si decide di prendere una full size entro 2 mesi, i 10€ verranno scalati dal prezzo pieno. Non sono sicura di metterci due mesi a esplorarli tutti, secondo me dovrebbero allungare un po' i tempi, ma l'idea è buonissima.
La mia anima da progettista mi ha fatta andare in delirio a vedere come hanno curato terribilmente il tutto. Voglio dire, è una confezione per sample, ci guadagnano poco e niente rispetto al resto, eppure guardate la cura immensa che ci hanno messo:

Arriva una busta nera molto elegante con una leggera da Romano Ricci, appunto, e poi una bustina per ogni profumo, con descrizione del profumo sia in inglese che in francese e il sample di ben 2ml.


Il Discovery Kit contiene 9 sample, che permettono di scoprire questa linea di profumi senza spendere cifre folli. Il sample di 2ml fra l'altro risulta molto grande, cosa che permette di esplorare i profumi per un po' di volte, cosa che con alcuni sample non succede.
L'unica nota negativa, ma personale, è che i sample non hanno lo spray, nè un bastoncino, quindi bisogna sperare di non rovesciare quando li si prova.


Insomma una bella scoperta, e penso che dovrebbero fare più spesso questi kit, perché so solo di Etat Libre d’Orange, che però ha un prezzo un po' proibitivo, oppure negozi che permettono di comprare i sample, ma dato che si va (io) un po' a tentativi, comprare tutti i sample verrebbe una spesa decisamente eccessiva. 10€ mi sembra un prezzo onesto, contando che, appunto, li spediscono velocemente, ben imballati, una quantità buona di prodotto e teoricamente rimborsabili.

giovedì 25 aprile 2013

Motivazione - Lush

Dopo una luuuunga assenza dovuta all'università ho pensato di dedicare qualche momento a riportare un po' di novità nel blog.

La prima è il nuovo ombretto/eyeliner che ho deciso di prendere, una debolezza di cui però non mi sono pentita. Tutto nasce da un sabato in cui mi tocca andare a Milano per l'università e poi, sul treno, scopro che la persona ha dato buca. Non volendo sprecare la giornata l'ho dedicata al vagare per negozi, e la Lush è stranamente stata l'unico posto che si è preso dei soldi. Dico stranamente, perché ero andata convintissima da MAC con l'intento di cercare un rosso cupo, ma meh, non sono stata soddisfatta e ho concluso che i miei tre al momento mi bastano (li dovrò mettere qui, ma non so quanto sarebbe utile dato che sono famosissimi e ci sono già mille review...chi non conosce Russian Red, Diva e Craving?).

Ma veniamo a lui!


So che il bastoncino sporco non è il massimo della vita, scusate. Comunque ho preso Motivazione, un blu decisamente pieno, che ha dei riflessi vagamente tendenti al verde, che si notano molto di più quando si sfuma il colore. Si potrebbe definire blu petrolio suppongo, anche se usato pieno spicca di più il blu del verde, mentre Lush lo definisce blu oltremare, ma avete capito il colore, insomma.

Nasce come eyeliner, ma come vedete dalle bacchette può essere usato in vari modi. Il fatto che il verde spicchi leggermente di più se usato come ombretto e meno come eyeliner crea un bellissimo effetto secondo me! La composizione nasce appunto come eyeliner, infatti si asciuga molto velocemente, quindi se lo si usa come ombretto bisogna essere rapidi!



Questo è l'effetto al sole, sia usato come eyeliner che con delle veloci passate con la bacchetta dell'ombretto. La consistenza è liquida, ma ha la dote di asciugarsi molto velocemente, quindi non si fanno pasticci. Mi piace molto la tenuta, come eyeliner mi dura tutta la giornata senza problemi, come ombretto idem, ma ho usato il primer dato che non lo stendo su tutta l'area, ma lo sfumo col bianco, quindi non so dire di preciso.

Il prezzo è un po' alto, cosa che mi ha fatto tentennare non poco. Il blu è un colore che uso più d'estate e non sono nemmeno così solita usarlo, ma si sta facendo spazio nel mio armadio, quindi, dato che la sfumatura mi piace un sacco, ho finto di non vedere i 17,95€ di prezzo. Devo dire però che non me ne sono pentita affatto, lo uso con soddisfazione!

Dovessi dire un difetto, oltre al prezzo, credo sia la confezione. Come scritto da altre, ho il sospetto che non riuscirò a raggiungere il fondo molto agevolmente....confido nelle bacchette che mi hanno dato a parte, dato che hanno il manico più lungo!

Degli altri colori mi ispiravano anche Focus e Ricercatezza, ma credo sia perché sto ancora cercando IL colore di base. Non ho ancora trovato un colore chiaro, non bianco-bianco, ma freddo, possibilmente tendente al violetto o al blu da usare come base per le giornate in cui mi trucco in volata. Ho addocchiato una possibile idea interessante nei matitoni Clinique a edizione limitata, ma alla Sephora di Centrale non c'erano, nè effettivamente mi sono interessata moltissimo.

Comunque, tornando a Motivazione, direi che è approvatissimo e sono pienamente soddisfatta, nonostante il prezzo e la tizia che ha dato buca.

lunedì 11 marzo 2013

La fatica

Fighe Domani, un movimento che avevo già segnalato nel mio post sulle ispirazioni, insieme a un post sul forum Capelli di Fata, il cui principio è praticamente lo stesso, ma mi ha fatto scoprire la tipologia di esercizio che faccio. Ecco i due "colpevoli" della ritrovata voglia di tornare a fare movimento.
Ho un rapporto difficile con la mia immagine, molto altalenante e non è da molto che ho smesso di nascondermi dietro il nero e vestiti anonimi. Ho deciso di cambiare, e dal punto di vista dello stile qualcosa ho già scritto, qualcosa si capirà più avanti: sto esplorando i colori, le forme, i modi per riuscire a sentirmi bene con me stessa. Funziona? Hai voglia! Resta però il tasto dolente della...diciamo forma atletica non proprio rosea.

E io lo so che ci sono fior fior di post meravigliosi sul doversi accettare così come si è, del fatto che l'essere in forma non significa automaticamente essere felici, che bisogna sapersi apprezzare. Sì, sì, tutto bello, ma siamo sinceri, onesti con noi stessi: è davvero così? In parte sì, senza apprezzarsi non si va lontano, ma anzi, è proprio l'amor proprio che ci spinge a volerci migliorare. Il volersi mettere in forma, ma soprattutto mantenerla, è anche un modo per volersi bene, per migliorarsi. Perché va bene il vestito che aiuta, il colore giusto, ma se guardandosi allo specchio non ci si piace per i kg di troppo, ci sono due vie: rassegnarsi o impegnarsi per cambiare. Non sto parlando di diete (ahahahah, io, sì, certo), una maggiore attenzione a tavola forse sì, ma soprattutto fare movimento, cercare di introdurre nella propria vita un'abitudine sana come quella dell'attività fisica. Soprattutto per la salute, perché non si tratta solo di dimagrire, ma anche essere un po' più sciolta, meno pesante. Non pretendo una forma atletica impeccabile, non mi interessa, ma almeno un po'.

Quanto è difficile però? Un sacco, soprattutto perché impone una costanza, impegno, fatica, soprattutto a una come me a cui gli esercizi in sè non piacciono, io preferito la pallavolo o la piscina, ma non c'è tempo. Allora, complici le ragazze del forum e poi l'aver trovato questo "movimento" (è più una chiacchera in comune), ho deciso di ritagliare un po' di tempo al giorno per muovermi un po' anche a casa, in attesa di un tempo migliore in cui potrò fare qualcosa di più divertente, mi piacerebbe tornare a fare qualcosa, ma meh, implica sempre dedicarci troppo tempo e con lo studio al momento non si sposa. D'estate la piscina aiuta, ma ho anche più tempo.

Qui  c'è una bellissima intervista che riassume in modo perfetto quello che si intende con Fighe Domani. Perché in fondo siamo tutte un po' fighedomani: capelli che non fanno quello che vorremmo, forma atletica non sempre perfetta, momenti di sconforto quando non si ha voglia di andare a far attività fisica, o momenti di sacrosanta debolezza di fronte a una carbonara. E allora che sia questo gruppo o il forum, un po' di supporto morale fa solo bene. Che poi le flessioni/corse/palestra siam sempre noi a doverle fare, ma insieme ci si sostiene a vicenda!

Passiamo a me.
Dieta? Neanche per idea. Mi piace mangiare, non sarei costante, semmai meno schifezze, potrei provarci.
Movimento, ma la palestra costa, la piscina ci ho provato e mi toglie troppo tempo, soprattutto per la fila infinita della doccia, correre non saprei dove andare, hanno tolto tutti i viali alberati e asfaltato tutto. Allora? Lei. Il concetto è semplice, riprende BodyRock (di cui lei faceva parte fra l'altro): invece di ammazzarsi per due ore in palestra, un quarto d'ora (che poi fra riscaldamento e lentezza perché io non ho quella forma allucinante che ha lei diventa più di mezz'ora) al giorno di allenamento intensivo per introdurre un'abitudine sana. Il punto centrale è proprio la costanza. Ogni giorno, dedicarsi quei quaranta minuti circa, sempre. E piuttosto che niente fare davvero un quarto d'ora, ma l'importante è fare qualcosa, sempre.
Che detto così sembra facile, ma per la miseria, che fatica.
C'è da dire che i suoi esercizi non sono noiosi, anzi, alla fine sono sempre morta, ma il giorno dopo non mi pesa continuare, semmai ho un problema di spazio che non aiuta, ma nulla di terribile.

Fitsugar


Ora che l'ho messo nero su bianco niente storie. E non un "domani" lontano, ma un domani che inizia da oggi. Poi il giorno in cui non riuscirò capiterà, ma il mio impegno è:
  • Fare gli esercizi ZWOW cercando di scollarmi dalle variazioni per Beginners e saltando meno giorni possibili.
  • Meno schifezze fuori pasto. Che non vuol dire dieta, ma più attenzione.
  • Fare le scale. Tutte. Anche se ho lezione al quarto piano le faccio tutte a piedi, così faccio ammenda per i giorni in cui non riuscirò. Cosa che già facevo, ma le scale di centrale, per esempio, le evitavo...magari se non sono in ritardo, anche quelle eh!
  • Riuscire a infilare un'attività sportiva o comunque atletica seria. Anche la bici va bene, ma prendermi un giorno per uccidermi allenarmi. Perché onestamente fare sport, magari in gruppo, è più divertente. Però con 4h di pendolarismo al giorno, hai voglia....
  • Mantenere l'impegno anche dopo aver raggiunto una buona forma fisica, giusto per non perderla.
Ce la faranno i nostri eroi? Stay tuned.

E rubo una citazione dalla pagina Fb di fighedomani:

Fighe domani. Per sicurezza iniziamo da oggi.

Tomorrow typography poster

sabato 9 marzo 2013

La bellezza salverà il mondo

Così scrive Dostoevskij nell'Idiota, in una frase che rimbalza nei social network da sempre, mediamente accostata a immagini -se va bene- di tramonti o -dal mio punto di vista in modo molto superficiale- di bellissime ragazze, che cambiano a seconda della moda del bello del momento. Non ho mai letto l'Idiota, forse dovrei visto che c'è nella mia libreria, ma tutte le volte che leggevo questa frase mi è sempre sembrata un po' superficiale. La bellezza, cosa può fare di fronte alla vita con le sue luci e ombre? Tante ombre, che bisogna saper accettare quanto le luci, ma non riesco proprio ad associarci della bellezza. Non sto dicendo nulla di nuovo, la letteratura mondiale ha esempi ben più illustri di me su discorsi del genere, non riuscirei nemmeno a esprimerne una briciola.
Mi è venuta in mente questa frase in questi giorni, perché ho deciso di lasciar perdere per un momento i libri accademici e mi sono dedicata alla lettura di almeno un libro per svago, ed era davvero da tanto che non lo facevo. Ho fatto l'errore di iniziarlo sul treno, nei quaranta minuti che mi separano da Milano. Dico errore perché di fronte a sconosciuti bisognerebbe leggere solo libri brutti, senza emozioni, perché leggere scopre troppo di noi, e non mi piace mostrarmi troppo. La cosa buffa è che avevo scelto un libro "leggero", apposta, e mai mi sarei aspettata di dover interrompere la lettura più volte perché è imbarazzante lasciarsi velare gli occhi di fronte agli sconosciuti. Soprattutto perché è una tipologia di libro che di solito non mi piace (non dirò che libro, perché è un discorso scollegato dal libro in sè). Che poi mi metto a scriverne sulla rete, ma c'è differenza fra sconosciuti faccia a faccia e nascondersi dietro un nick, che è quello che faccio qui.

L'ho finito chiusa in camera da sola, mentre nelle orecchie avevo De Andrè, che non ascoltavo da un po' perché non riesco a tenerlo come sottofondo, cattura troppo la mia attenzione e se sto studiando non va bene. Per la lettura di solito non molto, ma finchè l'intento era ritagliarsi del tempo, fermarsi di tanto in tanto a canticchiare non me lo vieta nessuno. Ho deciso anche di mettere un profumo che mi piace su un fazzoletto e tenerlo vicino, mi piace associare i profumi con le emozioni, e avevo la fortuna di avere campioncini a portata di zampa. E niente, ringrazio che nessuno sia entrato in camera a vedere lo stato pietoso in cui ero, però mi sento davvero bene dopo averlo finito. Ho scritto un po' di getto il tutto, quindi ho ancora in sospeso la curiosità di scoprire cosa intendeva l'autore con quella frase, ma in questo momento per me la bellezza diventa arte, l'arte della parola, della musica e dei profumi. La bellezza magari non salverà il mondo in generale, ma ognuno è un mondo a sè, quindi forse sì.

Prendete un libro, ritagliatevi del tempo. Lasciatevi salvare.

E ora faccio un revival delle lezioni di letteratura e filosofia che mi mancano un sacco e vado a indagare cosa dice la critica su questa frase. Se mi cercate sono qui
Scusate la parentesi personale, ma s'era capito che questo blog tratta quello che mi passa per la testa senza filo logico, no?

giovedì 7 marzo 2013

Un viaggio nel magico mondo dei profumi

Piccolo preambolo: scusate l'assenza, ma in seguito alla fine della sessione esami mi sono ritirata nel mio mondo per fare due settimane di assoluto relax e tranquillità. Non vi ho dimenticati, però, infatti partiranno delle recensioni/commenti su quello che ho provato in questo periodo. Partiamo da un libro!

"Il linguaggio segreto del profumo"di Marika Vecchiattini

 

Prodotto raffinatissimo di un sofisticato procedimento di sintesi chimica, il profumo è un "oggetto" ben più complesso di un semplice bene di consumo e, da sempre, arricchisce di riflessioni, di passioni e di emozioni la vita di chi incontra la sua scia odorosa. Dietro ogni essenza, infatti, c'è una donna o un uomo che riconosce il profumo che indossa la capacità di essere un vero e proprio "mezzo espressivo": un canale di comunicazione in grado di stimolare tutti e cinque i sensi, ma anche capace di fissare, attraverso l'olfatto, ricordi e sensazioni impossibili da raccontare soltanto con le parole. Immagini evocative dietro le quali, misconosciute, si nascondono vicende tutte da raccontare: avventure nella cultura, nella società e in quelli che possiamo considerare i "desideri segreti" delle essenze. Storie che, in questa nuova e ampliata edizione, l'autrice ha raccolto con la cura riservata alle cose preziose. Con l'intento di svelare il mondo della profumeria a chi se ne sente attratto, con la speranza di portare il profumo fuori da logiche esclusivamente commerciali per restituirlo all'universo artistico a cui appartiene.



 

Ho deciso di comprare questo libro dopo aver visto il blog dell'autrice (Bergamotto e benzoino) che ho trovato molto interessante. Qui, infatti, si trovano molte recensioni e segnalazioni per quanto riguarda il mondo del profumo, ma soprattutto per approcciarsi al mondo della profumeria di nicchia. Ammetto la mia più completa ignoranza nel campo, ma la cosa mi incuriosiva quindi quando ho visto che aveva scritto un libro e in giro avevo trovato pareri piuttosto positivi ho deciso di comprarlo, e sono soddisfatta della mia decisione.
Il libro si apre con una panoramica sulla storia del profumo, con storie interessanti e affascinanti su quella che è una costante delle culture umane, ma su cui effettivamente -almeno per quanto mi riguarda- si pensa poco, perché nonostante sia nel nostro quotidiano e sia un incontro che si fa fin da piccoli, nessuno ci ha mai insegnato nulla a riguardo, se non sporadiche informazioni frammentate.
Si prosegue con un focus sulla profumeria alternativa, con un discorso sulla sua storia, e sul profumo come espressione artistica. Un punto di vista diverso dai soliti profumi tutti uguali che escono con le firme di personaggi famosi, che si assomigliano un po' tutti, o dai grandi marchi che sentiamo sempre nominare. Ho guardato con occhi diversi la distesa di profumi di Sephora, e infatti ho scoperto delle perle molto interessanti!
Un altro capitolo tratta l'imparare il linguaggio del profumo, una cosa tutt'altro che semplice e immediata, perché, come scritto anche nel libro, l'olfatto è un senso che viene spesso abbandonato durante l'istruzione, e quindi lo usiamo senza riuscire ad avere una vera consapevolezza. Questo l'ho visto anche durante il mio corso di studi, quando si parlava dell'uso di determinati profumi per indurre la clientela a comprare. Il punto è che risulta parecchio difficile rendersi conto di questi meccanismi proprio perché sono inconsci, e non siamo abituati a "studiare" i profumi che sentiamo. Peccato che i pacchetti per imparare siano un po' al di là dei prezzi che sarei disposta a spendere, mi piacerebbe riuscire a farmi un bagaglio olfattivo.
Poi c'è quello che considero un po' il punto forte, la parte propositiva del libro: gli spunti per una ricerca personale.


Sì, lo so, non si legge, ma l'ho modificato apposta, perché immagino che l'autrice abbia fatto un lavorone a categorizzare tutto, e mi sembra di farle un torto enorme postando anche solo una porzione. Se compate il libro leggerete tutto :) Comunque, qui c'è un'interessante spunto per percorsi via note olfattive, periodi storici (un'idea splendida secondo me), o anche autori. Insomma, dei percorsi per indagare un po' questo affascinante mondo!
La chiusura è lasciata a un percorso sul profumo nella letteratura, anche qui, il mio animo da lettrice è andato in brodo di giuggiole a vedere un percorso con citazioni così belle.
Trovo inoltre molto bello che abbia deciso di mettere in bibliografia e sitografia non solo ciò che ha usato per aiutarsi a scrivere il libro, ma anche spunti utili per il lettore.
Come avrete notato, insomma, un libro molto propositivo, direi un ottimo punto di partenza!

Ho apprezzato anche i piccoli box qua e là che presentano i profumi storici, con descrizioni sia storiche, scientifiche (la piramide olfattiva), ma anche emozionale. Io non so se annusando quei profumi farò anch'io quei bei viaggi, ma di sicuro ha stuzzicato la mia curiosità!


Un libro che consiglio a tutti insomma: sia agli appassionati, sia ai curiosi, sia a chi non ne sa un tubo come la sottoscritta. Semplice da seguire, una scrittura molto fluida e per niente difficile nonostante si parli anche a livello tecnico in certe parti, per niente noiosa anche negli spunti storici. Bello, bello.

L'Eau d'Hiver si dimostra ostico da trovare, ma ce la farò, perché insieme Datura Noir mi incuriosisce troppo.

Alla prossima, coi miei nuovi rossetti MAC :3 (ebbene sì, ho ceduto finalmente al lato oscuro, trovando il mio nude perfetto -Craving- un MLBB impeccabile, un rossetto serale da favola -Diva- e in più, adoro i regali, il mio rosso -Russian Red-. Stay tuned.)

giovedì 31 gennaio 2013

Blabla fra serietà e frivolezze

Penso che finchè non finirà questo periodo di studio intenso questo blog non si scollerà molto. Quindi ho deciso di fare il punto di alcune cose, tipo i propositi frivoli per il post-esami.
Il primo sarebbe dovuto essere la lettura di questo:

Il famoso libro della Spora che alla fine ho tra le mani. Ecco. Oggi mi sono concessa una pausa, dopo un mese di studio di 12h al giorno e non scherzo con solo le sere al week end libere...beh, dai, una giornata libera dopo aver finito la preparazione di un esame me la meritavo. Però ho finito il libro.
Sul serio, l'ho divorato, un pomeriggio neanche. Quindi diciamo che posso tranquillamente dire che si legge che è un piacere! C'è da dire che io sono una lettrice veloce, ho un problema a riguardo. E che mi sono messa i segni (adesivi, vi pare che rovino un libro?) per andare a rivedere le parti "tecniche" al volo quando mi deciderò a prendere qualche tacco serio. Mi piace l'idea: un abc a prova di noob come la sottoscritta in forma di racconto. C'è da dire che la Spora prima dice di non farsi illusioni sul principe azzurro, poi tira fuori la sua anima romantica e le fa trovare un signor principe, non vale!
Simpatico (parlo del libro), interessante, con tanti spunti da approfondire, ma riesce a dare anche lezioni più tecniche in modo molto leggero. Diciamo che ne consiglio la lettura a chi, come me, di stile capisce un po' poco, ma ci prova. Poi dato che la protagonista è persino nel campo della grafica ed è sfiduciata quanto me credo sia tipo destino, una sorta di schiaffo per la serie: ti svegli?
Yess, universo, ti sento forte e chiaro.


A proposito di vanità, mi sono fatta un po' di appunti per un paio di cosette che ho intenzione di fare.
Primo: questo benedetto giro da MAC per rossetti e il Prolong concealer. Fra i rossetti mi piacerebbe sbirciare Hang Up, Craving (che sospetto essere un MLBB, il post di Soffice Lavanda spiega benissimo il concetto) e poi ero indecisa fra Russian Red, Ruby Woo e MAC Red. Piano, non prendo tutto, però sono i colori che vorrei vedere dal vivo.
Hang Up mi dà l'impressione di essere il mio colore, quello che porterei di più la sera e che di solito nessuno si accorge che indosso, ma sta bene coi trucchi forti.
Craving essendo un colore molto vicino al mio potrebbe andare bene di giorno, per il classico trucco ci-sono-ma-non-mi-vedi.
E poi il rosso. Parliamone, non mi sono mai lanciata in rossi così, ma ho preso  lo 01 della linea di Kate Moss della Rimmel e mi piace (un po' meno il rossetto in sè). A mia mamma non piace, io mi devo un po' abituare, credo più che altro perchè non ho labbra fini, e a me i rossi piacciono più su chi ha labbra sottili.

Poi stavo sbirciando gli ombretti in crema, però le simpatie alla Sephora non mi fanno i campioncini degli Aqua Cream come invece avevo sentito da qui, nei commenti della review. Starò antipatica? Mistero, però 23€ per un solo colore parliamone. Senza neanche provarlo? Poi con gli ombretti in crema ho sempre il terrore che facciano lo strato grinzoso, di una tristezza. Ho sentito parlare abbastanza bene anche dei Tattoo della Maybelline, però sono opinioni contrastanti a volte. Mi serve davvero un ombretto in crema? Mah.

La cosa che al momento ho intenzione di fare appena finisco gli esami è il giro da MAC.
Ognuno sceglie di ripartire come vuole, io riparto col rosso sulle labbra!

domenica 27 gennaio 2013

Di inverno e spignatti

Durante l'inverno, si sa, è molto facile trovarsi ammalati: raffreddori, tosse, febbre, insomma, le solite cose. Da qualche inverno, però, la situazione in casa mia è migliorata molto, anche a mio padre che ha un problema al naso indipendente dai raffreddori. Si tratta di uno spignatto facilissimo, ma di grande utilità!
L'idea è stata trovata sia sul forum di Lola che avevo già citato, mentre per la scelta del tipo di olio essenziale da inserire mi sono rivolta al forum Arcadia, precisamente qui (e non sapete la fatica per ritrovare quel topic).
Di solito lo inserisco in barattolini, l'anno scorso l'ho messo in uno stick e in effetti non è un'idea cattiva, ma lavare il contenitore poi è pressochè impossibile, è un peccato sprecarlo però.

La quantità minima che faccio è sempre 50gr, e vi assicuro che avanzerà, perché a volte basta anche solo annusarlo, non c'è bisogno di spalmarselo, quindi semplicemente quando l'efficacia mi sembra diminuita lo rifaccio. La quantità è necessaria per stabilizzare, dato che non c'è acqua e quindi non si tratta di un'emulsione, ma una cold cream, solo grassi.

Ecco la ricetta:
10g di cera d'api
28gr olio (di solito jojoba)
10gr karitè (mi è già capitato di non avere karitè e usare solo olio, va solo aumentata la dose dell'olio)
1gr mentolo
30gtt o.e. (rosmarino, timo, menta in ordine di quantità)

Prima di tutto faccio sciogliere il mentolo nell'olio, ed è una cosa piuttosto lunga. Il mentolo non è necessario, lo uso io perché ne ho, ma si può benissimo fare a meno senza nemmeno sostituirlo.
A questo punto faccio sciogliere la cera d'api e il karitè, poi aggiungo l'olio col mentono e continuo a mescolare. Aggiungo dopo l'olio perché la mia cera d'api di solito ci mette molto a sciogliersi, ma l'importante è mescolare continuamente. Quando inizia a raffreddarsi si aggiungono gli o.e., badando a non smettere mai di mescolare, perché altrimenti le parti si separeranno.

Fine!

Io, dato che lo metto nello stesso scatolino in cui metto anche il burro per le labbra, lo coloro col colorante alimentare verde, ma non è necessario. Nonostante il profumo pungente e il colore c'è chi è riuscito comunque a confondersi e metterlo sulle labbra. Vabbè. Nulla di grave, ha anche un leggero effetto idratante, ma chissà che gelo!
Io di solito me lo tengo vicino al comodino e quando fatico ad addormentarmi per il naso chiuso me ne spalmo una punta sotto il naso.
Fa meraviglie, provare per credere!

Attenzione: nonostante a prima vista un boccetto di olio essenziale sembra innocuo, non vanno presi alla leggera, assicuratevi di informarvi sugli usi e controindicazioni prima di usarli. Per esempio, per dei bambini toglierei il mentolo, e forse credo diminuirei la dose di o.e.. Gli o.e. fanno meraviglie, ma bisogna conoscerli prima di usarli, non è olio normale.

venerdì 25 gennaio 2013

Egoisticamente bio e ispirazioni

Partiamo dalle scuse per non aver più postato da un po', ma so che non sono l'unica persa nei meandri della sessione esami, quindi potete capirmi. Sto facendo una full immertion perché avrei tre esami da dare ed ero decisa a darne due, peccato che un mese fa ho cambiato QUALE esame dare, quindi lo sto preparando tutto all'ultimo. Succede, quando certi professori chiedono consegne per le quali non c'è abbastanza tempo a disposizione.
Oggi volevo far partire uno dei post che ho in sospeso perché da finire nelle bozze, ma ho deciso che invece volevo parlare di altro, nonostante tutti questi post pieni di spiegazioni e bla bla forse non andrebbero fatti ora, dato che già non ho lettori, forse dovrei almeno invogliarne di nuovi. Ma non sono qui per diventare una blogstar quindi, pazienza, nuovo post blabla!

Volevo parlare del bio, che da qualche anno va tanto di moda, tanto da essere diventato quasi un motivo per spillare più soldi. Vuoi qualcosa di bio? Paghi! Questo ovviamente succede molto di più con i brand grossi e potrebbe anche non darmi così fastidio se fossero davvero bio. "Naturale", "Biologico", quante pubblicità ci sotterrano con questi termini? Poi si va a leggere l'INCI (elenco di ingredienti) ed è un tripudio di sostanze dalla dubbia natura.
La cosa buffa è che il mio corso di studi è anche riguardo la promozione dei brand, eppure io non li sopporto quelli che fanno così, trovo tremendamente scorretto mentire sapendo di mentire per spillare più soldi.


Il mio incontro col bio è stato ormai quasi due anni fa, direi, mentre cercavo una sostituta per la crema che usavo. Ho sempre usato una crema viso della Bottega Verde (che di verde ha solo il nome) e ho sempre avuto un problema alla pelle sugli zigomi: col freddo si seccava tantissimo, tanto da arrivare a tagliarsi e, nei casi limite, anche a sanguinare leggermente. Io mi ostinavo a mettere la crema di cui sopra, ma appena mi dimenticavo di metterla anche solo una volta tornava tutto come prima. Insomma, non serviva a niente.
In sostanza c'erano talmente tanti siliconi che non penetrava nulla e non risolveva il problema. Sono approdata per caso nel forum di Sai cosa ti spalmi, luogo pieno di persone che ne sanno sicuramente molto più di me, e a ruota anche in quello di Lola. Il primo è molto più sulla scelta bio, il secondo più sullo spignatto (creazione in casa di creme&co) e una scelta critica degli ingredienti. 

Ho provato a usare una crema lì consigliata e non ho più avuto problemi agli zigomi, anzi, passo settimane a dimenticarmi la crema perché non ne sento il bisogno. Quindi, confesso che la mia "conversione" al bio è dettata da concetti puramente egoistici: funziona! Il fatto di inquinare meno, poi, ammetto che è in secondo piano, ma mi fa piacere ovviamente.


In seguito ho conosciuto anche Capelli di Fata, questo bellissimo forum in cui ho imparato tanto sulla cura dei capelli, e trovo sempre buffo andare in cucina per cercare le cose con cui farmi gli impacchi. Però, anche qui, ho semplicemente visto che funzionano dieci volte meglio di maschere comprate, credo banalmente sia perché sono cose mirate, e soprattutto, costano un decimo. Ah, nel forum sono Kahila se qualcuno lo frequenta! Devo dire che come forum parla di *tutto*, dalle cose serie alle cose frivole, ed è infatti uno dei forum che frequento di più. Ma guardare i diari e gli articoli fa capire quanto, con un po' di cura, le cose più semplici siano le migliori. Le meraviglie dell'olio di cocco, miele e cacao amaro sui miei capelli sono inenarrabili. Il problema è che non tutti i capelli sono uguali, quindi tocca provare provare provare!

Insomma, io non sono esattamente purista per quanto riguarda il bio, ammetto di scendere a compromessi. Soprattutto nel make up, a parte il fondotinta minerale perché non ho bisogno di coprenza, quindi mi va benissimo. La cosa importante è che se io prendo una crema perché ho un problema (mani secche, tagli agli zigomi per pelle secca, e via così) voglio una crema che faccia qualcosa. Anche senza arrivare ai miracoli, ma un minimo!

Insomma, ultimamente va molto di moda il bio, e spesso viene usata come mossa di marketing, purtroppo. Sembra che da un po' di tempo anche i grandi brand si siano accorti della ritrovata attenzione per cosa ci mettiamo addosso e alcuni stanno correndo ai ripari, in modo un po' bizzarro però. Ma è qualcosa. Al momento i prodotti con cui mi sono trovata meglio in assoluto sono quelli fatti proprio da me, tolti shampoo e il contorno occhi perché gli ingredienti costerebbero troppo, per il resto se compro prodotti è più per pigrizia o mancanza di tempo, perché si potrebbe fare a meno. Però, c'è da dire, che ogni tanto una coccola profumosa me la concederei anche se avessi tutto il tempo del mondo :)


Magari metterò di tanto in tanto delle ricette che uso io, ci sono così tanti blog a riguardo, però tanto questo è un mix di argomenti incredibile, qualche altro argomento non guasta, credo.

Questa settimana non ho fatto il post d'ispirazione perché sono stata poco presente nel web, in generale, chiusa in casa a studiare. La mia ispirazione sono i miei bellissimi evidenziatori gattosi, semmai.


Anzi, lui, il mio ammore, più ispirazione sulla bellezza naturale di così! Vi presento Smagia ("macchia" in bergamasco, sì lo so che suona strano, ma è divertente) il mio personal trainer morale.
E insieme direi di aggiungere i Pink Floyd, che ultimamente fanno da colonna sonora delle mie giornate/nottate di studio. Insieme all'aver preso i biglietti per lo spettacolo di The Wall a Padova <3


martedì 15 gennaio 2013

Una tazza di luna piena

Se c'è una costante delle mie giornate di studio o lettura, e delle mie serate a casa è proprio il tè.
E soprattutto in questi giorni, in cui la febbre fa da padrona (ma oggi sembra andare meglio), niente di meglio di una coccola in tazza. Ho sempre preso i tè della Twinings tranquillamente al supermercato, a parte il piccolo lutto con la scomparsa dell'amato Lady Grey, che ora appena lo trovo in giro ne prendo quattro confezioni per sicurezza. Quando invece ho bisogno di un supporto morale ancora più convinto mi affido persino a quello al cocco della linea Voyager, anche se non sembra nemmeno tè da tanto è aromatizzato.

Continuo comunque a prendere i tè al supermercato, mi piace sperimentare, e del mio erasmus in Inghilterra ricordo particolarmente gli infusi di Marks&Spencer...quello Calming con la liquirizia è una goduria, seriamente. Ora però ho trovato questo rivenditore di tè sfuso non troppo lontano da Centrale a cui mi rivolgo per dei tè particolari. Che sono buonissimi, provare per credere.

Teiera Eclettica, in Piazzale Bacone, offre una varietà di tè notevole, oltre a dolciumi e miele vari, ma ammetto che su questi non vi saprei dire perché al momento non li ho provati. Vado di 50g alla volta e a parte quelli presi sotto tesi che han subìto un calo incredibile, gli altri durano notevolmente. Ovviamente sulla fine se non si ha un filtro buono essendosi spezzettate le foglie più che bere sembrerà di mangiare, ma essendo sfuso, si sa. Soprattutto con la finezza con cui alcuni infilano il cucchiaio nella confezione. Ma sorvoliamo.

Personalmente io ne ho provati 6, di cui uno è un infuso.
  • Sweet Shanghai tè verde con frutta esotica e fiori. Il tè verde ammetto che non mi fa impazzire, probabilmente perché dopo un po' mi stufa, mentre quello nero lo berrei a oltranza. C'è da dire che per una tazza lo apprezzo molto quando non ho voglia di thè più golosi. Un mio compagno del periodo sotto tesi, apprezzato anche freddo.
  • Brezza fresca, altro compagno della tesi, questo è un infuso, e c'è il mondo dentro: foglie di mora, foglie di ribes nero, pezzetti di mela, semi di finocchio, menta piperita, rosa canina, ribes neri. L'ho usato questa estate andando praticamente a litri, anche questo freddo, molto fresco.
  • Marco Polo questo ha interessato mia mamma perché si dichiarava ottimo con una fetta di torta. Niente da dire, buonissimo: tè nero a foglia intera con fiori e frutti cinesi e tibetani e con un pizzico di vaniglia.
  • Speziato questo tè nero invece non mi è piaciuto molto. Dire che non mi è piaciuto del tutto sarebbe mentire, però credo che le spezie siano troppo forti e sovrastano il sapore del tè. Peccato. Comunque: chiodi di garofano, cannella e scorze di arancia. Prometteva così bene, mannaggia.
  • Esprit de Noël tè nero con cannella, vaniglia, mandorla, mela, che sa proprio di Natale, mi piace. I nomi francesi sono ricorrenti perché si appoggiano a un importatore francese, il perché ce ne siano alcuni in inglese, invece, non è dato sapere. Farà colore.
  • Pleine Lune lui è quello che mi stupisce sempre. C'è dentro un mondo, ma ha un sapore molto delicato, particolarmente piacevole. Tè nero con nocciola, mandorla, cannella, chiodi di garofano, petali di fiordaliso. Visto così sembra una cosa eccessiva, invece è dolce, ma particolarmente delicato, mi piace propio, una coccola in tazza.
Il negozio di Milano è particolarmente piccolo, e se a qualcuno interessa conviene guardare prima sul sito e andare là con le idee chiare. La prima volta speravo di farmi consigliare anche dal proprietario, ma mi sembrava un po' annoiato dalla richiesta, quindi ho lasciato stare. La seconda volta c'era una signora ben più disponibile, ma ormai vista l'esperienza precedente sono andata dritta per la mia strada.
I 50g costano in media dai 3 ai 5€, probabilmente dipende dal contenuto, l'unica pecca è che saprete quanto avete speso solo alla cassa, perché non ci sono fuori i prezzi, e questa è una cosa che secondo me dovrebbe cambiare. Anche un catalogo in negozio, non costerebbe molto.

Ovviamente preferirei un posto più vicino, ma al momento nella mia zona non ne conosco nessuno, quindi approfitto delle mezze giornate in università.

Buon thè a tutti :)

domenica 13 gennaio 2013

Ispirazioni della settimana

Inizio questa serie di post su cose o eventi che mi hanno ispirata questa settimana. A seconda di come va poi vedrò se mantenerlo settimanale o allungarlo un po', ma al momento.

Il blog

Ovviamente, citazione di merito. Era da tanto che volevo un posto dove far sentire un po' le mie idee, nei forum fatico a essere costante perché di solito sono abbastanza monotematici e non riesco mai a dedicarmi completamente a qualcosa 24h/24h. Cambio troppo spesso ispirazioni, ma mi piace confrontarmi, quindi ho pensato che un blog potrebbe essere un buon modo, più che altro perché vedo la comunità di blogger come un enorme forum su mille argomenti, ormai. E mi piace :3

 

 

 

 

Ghibli

C'erano dubbi? Io adoro lo studio Ghibli, e questa settimana mi è arrivato il pacco da Amazon con Kiki, Totoro e Laputa. <3 Tanto love. Poi ho trovato questo artista che fa speedpaint con qualche opera a riguardo, e si è guadagnato il mio sfondo del desktop.
Totoro's dream by Syntetyc

 

 

 

Post interessanti

Post trovati interessanti di questa settimana. Non postati questa settimana (o non necessariamente), ma in generale. Essendo il primo post della serie questi link possono riferirsi anche a post vecchi o che già conoscevo, ma volevo inserire.

La stessa ragazza, lo stesso giorno, diversi jeans
Questo post l'ho trovato su Pinterest, e lo trovo veramente interessante! Mostra come il taglio del jeans possa fare enormi differenze. Utile da sapere.

My lips but better
Un concetto molto interessante di Soffice Lavanda sull'iniziare a prendere confidenza con i rossetti. Molto utile anche la guida sui rossetti mac, insomma, evviva, qualcuno che spiega bene il tutto.

Forme del corpo
Anna Venere fa un servizio a tutte le ragazze mostrando come spesso la moda riesca a infossarci l'autostima invece di esaltarla come dovrebbe. Allora noi corriamo ai ripari e impariamo a destreggiarci nella moda a modo nostro!

Coccolare i propri capelli
Anche io seguo il forum di cui si parla qui, da più di un anno. Ho iniziato ovviamente per i capelli, ma poi è diventato una sorta di angolo rosa del web in cui chiaccherare di tutto. Trovare riassunti in un post dei concetti così importanti di cui si discute molto l'ho trovato geniale. Non tutti hanno il tempo di girarsi l'intero forum, e soprattutto, a volte un appunto riassuntivo fa bene. Un applauso!

Fighe domani
...parte II
Questa serie di post e il trending su twitter sono state una delle cose migliori che ho trovato questa estate. Nel mezzo della tesi, con mille altri problemi, ammetto che era una cosa che seguivo perché è tanto semplice quanto geniale. Sono saltati fuori racconti bellissimi, oltre a "gruppi di supporto psicologico" che erano una spettacolo. Ho perso di vista il tutto, ma visto il mio rinnovato impegno a muovermi di più dovrei tornare a guardarci :D

Lo sconosciuto che amava i classici
E alla fine un piccolo regalo, un racconto che a me è piaciuto un sacco. Enjoy!




Piccolo appunto: segnalerò questo post, perché quando segnalo a mia volta i post è perché mi sono davvero piaciuti, e vorrei fossero conosciuti, condivisi, apprezzati. Una sorta di attestato di stima. Ne ho lasciati fuori molti, l'elenco sarebbe lungo, ma ho scelto questi un po' "a sentimento", non considero inferiori quelli che ho lasciato fuori. Nè lo faccio per avere dei commenti in più, essendo un blog nascente ci tengo a precisarlo: questo è un angolo dove parlo di me, non ho aspirazioni da blogstar ;) (ma sarei ipocrita se non ammettessi che mi fanno piacere i commenti, solo, non vorrei si pensasse che segnalo per riceverne, sono segnalazioni sincere).

venerdì 11 gennaio 2013

Il futuro delle librerie italiane?

Oggi sono andata in una libreria della catena Feltrinelli per ordinare un libro. Premetto che questa libreria è abbastanza imbarazzante: avrà si e no un centinaio di libri, più la parte per bambini, il resto del negozio è praticamente un tabaccaio, fra sigarette, lotto e cose del genere. Nulla di male, per carità, è una piccola libreria in un centro commerciale, può starci.

Il problema è che a me non sembrava di chiedere un servizio così assurdo per una libreria, eppure quando ho chiesto di poter ordinare un libro mi han guardata con tanto di occhi e hanno guardato con aria spaesata il terminale. Questo libro può essere ordinato fino al 20 (sì, so che molte avran capito di che libro parlo), quindi è in prevendita, si può ordinare! Purtroppo questa è l'ultima libreria rimasta nella zona, quindi paziento.

Le dico il titolo, autrice, casa editrice, questa mi dice "Eh non lo so, qui il titolo è più lungo, non l'abbiamo". Al che la guardo "Ma l'autrice è quella?" "Sì, Sì, la il titolo non finisce lì, va avanti". Tesoro, ha scoperto l'esistenza dei sottotitoli dei libri. Appurato comunque che il libro era quello, io tutta contenta chiedo cosa devo dare per la prenotazione. Lei scuote la testa "Aspetta". Paziento ancora, mentre dietro di me vedo alcune persone in attesa.

A un certo punto la commessa si rivolge all'altra chiedendo "Sai cosa vuol dire il bollino blu?" e questa, ovviamente "No". Si mettono così in due a fissare il terminale e non sto scherzando, mandavano su e giù la pagina in cerca di una legenda inesistente. A questo punto dietro di me si era formata una coda piuttosto impaziente, cosa che, confesso, mi ha sorpresa non poco. Sorpresa a breve termine visto che quando una delle commesse decide di sfoltire la fila in tutto c'erano 5 pacchetti di sigarette, 2 schedine del lotto e una schedina di non so che. Nessun libro.

Poi, il lampo di genio di quest'ultima che torna a occuparsi della mia causa dicendo all'altra: "Cerca su Google". Ricordo che ero in una libreria e stavano consultando il loro catalogo. Beh, pazienza, purchè si giunga a una conclusione. E invece dopo mormorii vari sento chiaramente un "Boh" dalla commessa che poi si rivolge a me con un fintissimo fare dispiaciuto, e qui, la perla:
"Guarda, ti conviene venire più avanti, perché io posso anche ordinartelo, ma potrebbe arrivare come anche no."
 Momento di silenzio. Fisso prima lei, poi l'altra, nessuna fa una piega. "Come anche no?". Queste annuiscono, non colgono affatto. "Nel senso che io ordino un libro però potrebbe anche non arrivarmi...il servizio di ordinazione quindi a cosa servirebbe?" "Eh devi capire che essendo un libro non ancora uscito non c'è sicurezza". Cala il sipario.

A questo punto la mia reazione era un misto di divertimento e disperazione, ho mormorato un "Mi rivolgerò ad altri" e me ne sono andata.
Quando il mio fidatissimo libraio era aperto fino a questa estate queste cose non succedevano, ecco. Lui mi coccolava tenendomi da parte i libri che sapeva mi sarebbero piaciuti. Probabilmente questo non è il tipo di libro che si aspetterebbe da me, ma sono sicura che me l'avrebbe ordinato, o almeno, non avrebbe insultato me e l'italiano in un colpo solo, roba da professioniste.

Poi, nulla togliendo alla Spora, infatti prendo il libro perché mi aspetto qualcosa di divertente e anche utile, che c'è sempre da imparare, ma non gli stavo ordinando un libro in russo degli anni '50 sulla fisica quantistica rilegato in acciaio, per dire, ma un libro sui tacchi in uscita questo mese. Non mi sembrava una richiesta impossibile per l'ultima libreria rimasta nella zona. Effettivamente, però, se è l'ultima un motivo ci sarà. Sigh.

Quindi niente, ho fatto la strada solo per tornare a casa interrogandomi sul futuro dell'editoria italiana. Ci sarà anche un calo dei lettori, ma questo è ostruzionismo alla base.

giovedì 10 gennaio 2013

Il contorno occhi definitivo - Review

Iniziamo col dire che la mia pelle è tendenzialmente mista con picchi di oleosità sulla zona T, ma ovviamete ho la zona sotto gli occhi particolarmente secca. Questo mi aveva portato a usare vari contorno occhi senza particolare successo, anche quello di Fitocose, che però non mi hanno mai soddisfatta. Poi ho trovato delle recensioni di questo, trovato poi su Ecco-verde e devo dire che è stata una scelta ottima.

Martina Gebhardt Eye care

Come potete vedere ho preso la confezione più piccola, ma questo non le ha impedito di durarmi un'eternità, dato che ne serve davvero una quantità minima. Infatti ho consumato forse un quarto della confezione, contando che all'inizio ne usavo troppo e l'ho preso ad agosto.



Ecco la descrizione di Ecco verde: 
Una particolare cura per il contorno occhi contro le rughe e i segni d´invecchiamento. L´olio di avocado, ricchissimo di vitamine, viene assorbito rapidamente dalla pelle, leviga ed elasticizza questo delicato settore della cute e aiuta a prevenire la nascita di nuove rughe.

Non l'ho preso per le rughe, onestamente non mi interessava, ma non ci sono molti dubbi riguardo l'opera di nutrimento, l'elasticità della pelle, insomma, funziona e credo abbia reso anche un pochino più luminosa la zona. L'ho usato durante il periodo della tesi, in cui vi lascio immaginare lo stress, e posso dire con sicurezza che ha fatto in modo di rendermi più umana e meno zombie! Il che è tutto dire. La consistenza è molto grassa e infatti va usato principalmente la sera, e meno di metterne proprio una punta minima, perché ha effettivamente tempi lunghi per l'assorbimento. Fa il suo lavoro egregiamente, quindi l'assorbimento credo sia un difetto che possiamo abbuonarle. In alternativa la mattina si può usare un prodotto più leggero, ma io uso solo questo e solo la sera, trovandomi benissimo, non sento il bisogno di altro. Inoltre non brillo per costanza nelle creme, e nonostante questo è riuscita a migliorare notevolmente la situazione.

L'INCI è ovviamente buono, non mi aspettavo di meno da Ecco verde:
Water (Aqua), Olea Europaea (Olive)Seed Oil°, Persea Gratissima (Avocado) Oil*, Lanolin, Rosa Damascena (Rose) Flower Water°, Citrus Aurantium Amara (Orange) Flower Water*, Cera Flava° (Beeswax°), Butyrospermum Parkii (Shea) Butter*, Theobroma Cacao (Cocoa) Butter°, Tocopherol, spagyrische Essenz von Rosa Damascena Flower°, Aurum, Argentum, Sulfat.
Questa è la crema, contate che ho prelevato la crema con la punta dell'unghia, e una quantità del genere normalmente per me basta e avanza per due applicazioni, applicando sull'intero contorno occhi.
La cosa buona dell'essere così "pastosa" è che vi permette un leggero massaggio alla zona, cosa che fra l'altro la fa assorbire più velocemente. Altro bonus è che nonostante la pesantezza non rispunta sulla pelle durante la giornata se la mettete la mattina, e questo vuol dire che la cascata dei grassi è fatta bene direi. Il punto è che se non ne mettete molta la potete usare anche la mattina sotto il trucco, non ve lo stravolge durante la giornata.
Credo comunque che dia il suo meglio usata la sera, ma vedete voi.

Comprata qui: Eye care a 10,39€
Consigliata su tutti i fronti!

Questo prodotto è stato comprato da me e questa è la mia opinione in seguito a un uso continuo del prodotto, senza altro fine che non il consigliarlo spontaneamente.

p.s. oggi ho fatto uno degli esercizi ZWOW, il n.44 per la precisione. Che fatica!

Io e l'armocromia

[Edit: ho aggiunto delle precisazioni in alcuni punti] 

Nella mia mente questo non avrebbe dovuto essere uno dei primi post, più che altro perché so che è un discorso che attira attenzioni un po' strane, e avrei preferito attirare, invece, attenzioni più tranquille. Anche perché non penso che l'armocromia e il mio rapporto con essa sia in realtà qualcosa che mi rappresenti: non la considero come qualcosa che mi ha cambiato la vita, ma qualcosa che mi aiuta a perdere meno tempo, essenzialmente, e un trampolino di lancio per conoscermi meglio per quanto riguarda lo stile.
Quindi, in realtà volevo mettere per prima cose più rappresentative, come una sorta di presentazione. Dato, però, che uno dei miei propositi per il nuovo anno (il punto 4, il riconoscere la temperatura dei colori) nasce proprio dall'armocromia, mi sembrava doveroso fare un appunto. Almeno per poterne poi parlare mettendo bene in chiaro la mia posizione.

Cosa sarebbe l'armocromia?

Partiamo dalle basi, insomma, ma non sarò assolutamente esaustiva, questa sezione vuole solo essere un'introduzione per spiegare il mio punto di vista, non una guida.
L'armocromia è una disciplina che vuole adattare lo studio dei colori alle persone, in modo da riuscire a dare linee guida sui colori "amici" per aiutare a orientarsi con un minimo di basi. Divide concetti come temperatura, saturazione, contrasto etc in categorie rappresentate dalle stagioni.
La cosa che forse sfugge il più delle volte è che la divisione in stagioni è solo per identificare la categoria, potrebbero chiamarsi anche coi nomi di...chessò, costellazioni, per esempio, ma prendere spunto dai colori della natura nelle varie stagioni in effetti è suggestivo, ammettiamolo.
Per maggiori informazioni rimando a chi ne ha fatto uno stile di vita, analiste&co:
Coloressential (questo è il blog, c'è anche il forum, la metto per prima perché è effettivamente la persona a cui mi sono rivolta io. Nel forum dice che ci sarà presto un libro a riguardo, spero sarà interessante)
12 blueprints (qui ogni tanto ci sono articoli interessanti, altri un po' eccessivi onestamente)
Pretty your world (qui ci sono anche dei libri, ma non vi so dire a riguardo)

Bonus:

Credo che questo post riassuma in modo efficace l'opinione negativa che molti hanno: Soffice Lavanda sull'armocromia, e ammetto che in alcuni punti mi trova d'accordo. Più che altro su quanto sia fumosa la questione e l'opinione sulle analiste.



Io e l'armocromia

Il mio primo incontro con l'armocromia è stato su un forum in cui in realtà c'entrava relativamente poco e per curiosità ho provato a trovare la mia stagione: ammetto di apprezzare quando ci sono questi tentativi di categorizzazione perché aiutano a capire un po' di più di sè, ma non li considero mai il sacro graal. In quel momento credevo di essere Autunno Profondo e se qualcuno ha letto il mio post sull'inverno capirà quanto questo mi ha resa contenta. Cambiava poco in realtà: avendo colori particolarmente contrastanti, la profondità l'ho sempre seguita, anche perché adoro quei look con un particolare in contrasto, ma coi colori forti non sono mai riuscita ad apprezzarli (il color block che andava di moda per me era assurdo), quindi la profondità e il contrasto li ho sempre seguiti istintivamente. Per quanto riguarda i colori caldi ovviamente l'idea di indossare i colori dell'autunno mi esaltava non poco.

Peccato che la temperatura fosse sbagliata, ed effettivamente ho poi notato che mi capitava più spesso di sentirmi dire che ero pallida e avevo il colorito di una che stava male. Preambolo doveroso: la mia autostima non è proprio altissima. Quindi quando mi guardo allo specchio raramente l'immagine che vedo mi piace, ciò implica una fatica non indifferente a capire sia quando sto bene che quando sto male con dei colori/modelli. Di certo questi commenti sul mio colorito non mi aiutavano. Dato che me li hanno sempre fatti, però, non avevo notato che non c'erano quando per esempio mettevo il nero, che avrebbe dovuto far risaltare il mio pallore, mentre col beige, colore chic, piovevano proprio.

Quando poi ho deciso di fare un'analisi vera e propria (lo so, qui arriverà il punto in cui i pochi lettori che ho guadagnato -?- spariranno in un soffio), ebbene sì, ho pagato quella che viene considerata un'esperta per farlo, in realtà il responso è stato Inverno Profondo. In sostanza avevo sbagliato temperatura, ma quando si è una stagione profonda effettivamente è più facile da individuare. Ho provato a fare l'analisi con una mia amica insieme a lei per trovarle la stagione, ma non è profonda, di sicuro è più calda di me, però non siamo arrivate a una vera e propria conclusione.

Sono sinceramente contenta di averlo fatto, per quanto la reputo una spesa un po' eccessiva, ma per una come me che non riesce ad essere obiettiva con se stessa è stata un ottimo aiuto. Anzi, in quel periodo avevo bisogno di fare dei cambiamenti, e non volevo andare per tentativi, perché è stato un periodo difficile, e volevo riuscire ad andare a colpo sicuro, e in questo, devo dire, non ho nulla da dire: così è stato. Insieme al responso viene dato un file con tutte le indicazioni e descrizioni della stagione, il tipo di contrasto che serve, la temperatura, consigli vari e qualche indicazione per il make up. L'analista a cui mi sono rivolta io è quella che offre il prezzo più umano (fra le americane ho visto di quelle cose...), ed è molto disponibile a seguire, cosa dimostrata anche dal forum attivo che è legato al suo sito. Il forum è stata proprio la cosa che mi ha fatto decidere per lei, visti i commenti spontanei e i riscontri positivi delle persone analizzate.

Piccolo appunto:  

no, nè il nick nè il blog hanno alcun collegamento con questo, anche perché io adoro i colori dell'autunno semmai. Oltre al fatto che non reputo l'armocromia una cosa così importante per me da dedicargli un nick. Sulla mail invece ho un funny fact: avevo scelto Warm Winter Dark perché i mille altri tentativi erano occupati, e questo era il titolo di un post che avevo letto sul rapporto dell'autore con la notte e di come si sentisse protetto dalle coperte quando nelle notti invernali si sentiva particolarmente solo. Quel post non c'è più -purtroppo-, ma è un concetto a cui mi sento molto vicina. Le notti invernali sono le peggiori quando si è tristi, eppure ci sono più modi per risollevarsi il morale, quindi sono anche le più calde. Divagazione, è la parola "inverno" che mi fa prendere strane vie, scusate.



La mia opinione

E siamo arrivati alla parte credo più importante, almeno per me. Ho fatto un'autoanalisi e poi un'analisi con un'esperta, oltre ad aver letto pareri negativi nei confronti della disciplina.

Per quanto riguarda l'armocromia in sè la trovo molto utile, io per i miei colori mi sono sempre sentita dire che stavo benisssssimo con i colori caldi, possibilmente sgargianti, e oltre a non trovarmici bene, la cosa si è rivelata piuttosto sbagliata. Nella mia ignoranza, però, restavo nella mia convinzione che il problema fossi io, la mia visione di me stessa, quindi poco male. Probabilmente nei miei colori l'arancio che tanto decantavano sparava sufficientemente da essere apprezzato, ma io ne risultavo penalizzata.
Capirete quindi che per me l'armocromia è stata piuttosto utile, ammetto di non seguire tutto alla lettera, e non credo andrebbe fatto perchè è comunque una cosa molto personale, ma credo sia un ottimo punto di partenza. So infatti che una delle maggiori critiche è quella di mettere "paletti", di non dare spazio alla sperimentazione e su questo non mi trovo affatto d'accordo, anzi. Non ho smesso di provare i vestiti dai colori caldi se mi piace il taglio, al massimo so che metterò qualcosa per attutire il colore perché non è uno dei miei. Ho anche iniziato a sperimentare di più perché con l'elenco dei colori ne ho riscoperti alcuni che in effetti non usavo mai. Tipo il verde, che a me piace un sacco, ma sbagliavo tonalità e avevo effettivamente un po' di vestiti che non mettevo perché poi, indossati, non mi ci vedevo più. Basta abbinarli bene, e ora li porto.

Ora so scegliere abbastanza a colpo d'occhio i colori che potrebbero andare bene, so che posso permettermi gli amatissimi outfit con contrasti, ma soprattutto so come gestirli. Pian piano sto imparando anche a usare i colori meno amichevoli, perché non ho ribaltato il mio armadio dopo l'analisi, semmai lo sfrutto meglio. A onor del vero ho cercato di offrire un po' di make up alle amiche, ma per far spazio più che altro, visto che ho trovato delle tonalità di rossetto che mi stanno bene prevedevo l'arrivo di nuovi. Comunque, ora i negozi non sono più il mio incubo come prima. Questa considerazione va effettivamente unita al blog Moda per principianti, che è stato ancora più utile. L'ho detto che le categorizzazioni mi aiutano, ma ne parlerò più avanti di questo, magari.


L'analista. Ecco, questo è il tasto dolente, perché così come è diffusa adesso l'armocromia non mi piace molto. Non mi piace il concetto che solo poche siano in grado di analizzare, credo sia uno strumento che dovrebbe essere reso disponibile a tutti, senza guru. Perché di modi per trovare la propria stagione ce ne sono in giro, ma in realtà non reputo valido il colore degli occhi/capelli/pelle e basta, ho visto che è più utile guardare come i propri colori reagiscono con gli altri, infatti in teoria io dovrei essere un autunno...per carità, ci sono vicina e li uso comunque, ma è diverso dalla "mia stagione". Peccato che queste modalità siano solo per alcune, chi vuole impararlo da sola deve cercare di intuire e spesso sono visioni abbastanza parziali.
Capisco semmai il dire che bisogna avere occhio per capirlo, su quello nessun dubbio! Io ho problemi a capire la temperatura dei colori, figuriamoci, non sono affatto affidabile, quindi l'aiuto di qualcuno che si è impegnato a studiare i colori fa sempre comodo. Ricordo che mia nonna sosteneva che la maglietta arancio sparato mi stava benissimo, ma non ho mai ricevuto così tanti commenti sul pallore come con quella maglietta...anzi, a posteriori mi rendo conto anch'io che divento giallina. Eppure mia nonna in genere ha un occhio non indifferente per l'accostamento dei colori. Semplicemente, a lei l'arancio piace, a me anche, non eravamo obiettive in merito.

Insomma, l'analista effettivamente può servire, ma non mi piace che queste decidano di tenere i propri segreti per sè, non aiutano molto. Lo so che quasi tutte hanno blog/forum (seguo quelli dell'analista a cui mi sono rivolta io, che comunque reputo una di quelle che mi ha fatto una migliore impressione come già detto, e infatti mi sento di consigliarla vivamente), su cui leggere testimonianze entusiasti e articoli sull'armocromia. Però non sono affatto utili per imparare ad analizzare, e per quanto io non mi ci metterei mai, credo che dovrebbero fare chiarezza per togliere gli intuili test "dimmi il colore dei tuoi occhi e ti dirò la stagione" che tolgono credibilità al tutto. Forse, e dico forse, se fosse un po' più libero si toglierebbero quei test stupidi che sminuiscono l'armocromia a un semplice "dimmi il colore dei tuoi capelli e ti dirò chi sei" e si capirebbe il valore.

Conclusione

Quindi...sono contenta di avere l'analisi? Yep, molto, aiuta.
Lo rifarei? Credo di sì, anche se la questione del prezzo continua a sembrarmi spropositata...lo so che il termine di paragone sono le cifre da capogiro americane, ma io penso al servizio in sè e mi sembra tanto, anche se capisco che serva uno studio prima quindi implica tempo e sforzo...e ho regalato l'analisi a mia mamma, eh, a dimostrazione del fatto che comunque lo reputo un servizio valido. A proposito di questo, reputo anche mia mamma un buon esempio, perché lei non si trucca, non si impegna mai nel vestirsi perché dice che "tanto ormai..." e sentirla chiedermi un'analisi mi ha fatto piacere...ora usa i suoi colori, e mi sembra molto contenta, ha anche iniziato a truccarsi un filo quando esce.
Giudico in modo positivo la questione? direi di sì...poi ognuno è libero di fare quello che vuole, e questo è un bene.

Quello su cui mi reputo però d'accordo è che se una persona si sente sicura coi suoi colori, a prescindere dallo stare bene o no, allora l'armocromia effettivamente non fa per lei, ma non c'è bisogno di sparare a mille. Io non rinuncio a vestirmi coi colori dell'autunno, semmai, ho scoperto che i colori dell'inverno che prima mi indisponevano proprio perché freddi in realtà mi stanno bene. So che se anche carico un po' di più il trucco sugli occhi per il giorno, se sono i miei colori non sarà "eccessivo", e questa è una cosa a cui ho sempre badato perché l'idea di andare in giro sembrando troppo fuori luogo e con un mascherone in faccia non mi piace. Insomma, l'armocromia mi ha aiutata a conoscere un po' di più i colori, mi dispiace che in generale il rapporto con essa sia o di venerazione o di rifiuto, credo che anche chi non la sente come una cosa sua potrebbe trarre benefici anche solo approfondendola. Non dico di farsi l'analisi, ma guardare al come funziona, come suddivide i colori, è interessante.

La cosa che mi incuriosice di più è il motivo per cui ci siano queste reazioni così "forti" nei confronti dell'armocromia. Di teorie ce ne sono a bizzeffe (mi viene in mente anche Kibbe, che riprende le forme del corpo..un po' datato, ma ho trovato interessanti gli spunti) e nessuno impone niente a nessuno. Voglio dire, io so di essere Inverno Profondo eppure uso anche colori non miei, niente mi vieta, è un mo diritto e l'osservare l'armocromia non è una religione, non mi impone niente, eppure l'idea generale è che puoi essere solo con o contro di essa. Esattamente, ma perché?

Spero che nessuno si sentirà offeso da questo post, nel caso, sono aperta al dialogo per spiegare le mie ragioni :) (ammesso che qualcuno sia arrivato in fondo)

martedì 8 gennaio 2013

Perché il titolo, perché il nick

Nel pensare a quale post usare per iniziare seriamente questo blog ho deciso di usare una sorta di presentazione. Non di me, o almeno non in senso stretto, ma credo che la motivazione del titolo del blog e del nick dicano moltissimo di me.

La partenza deve essere certamente il mio rapporto con l'inverno, LA stagione in assoluto, che ovviamente io adoro -non s'era capito-.

L'autunno ha sempre dei colori mozzafiato, penso che quando si arrossano le viti (credo siano tali, almeno) vicino ai binari fra la stazione di Lambrate e Milano centrale riescono sempre a strapparmi un sorriso: un rosso così feroce, non si può non amarlo. O quando andavo alle superiori passavo a piedi dal parco, e tutti i giorni per un certo periodo c'era un colpo d'occhio diverso, dato che i vari alberi cambiavano colore in modi e tempi diversi. Credo che l'unico viaggio che mi piacerebbe fare fuori dall'Europa sia in Canada, a vedere quelle enormi distese di alberi rossi. Love <3



La primavera ha un'esplosione di profumi e colori, c'è la natura che torna con tutta la sua forza, ed è obiettivamente il periodo dell'anno in cui si sta meglio in quanto temperatura. Fra l'altro qui arriva il vento dalle montagne, quindi a volte i profumi dei fiori si mischiano a profumi portati da lontano. La primavera è la stagione dei profumi! C'è da dire che anche nei colori si difende un gran bene, anche se il mio cuore resta all'autunno, non si può non restare a bocca aperta di fronte ai campi di fiori.



L'estate, onestamente, è per me un tasto dolente, perché soffro il caldo e nella depressa pianura l'umidità lo rende ancora più insopportabile, ma c'è da dire che ho imparato ad apprezzare i pomeriggi in piscina e le fughe verso luoghi con temperatura migliori (tranne quest'anno, non c'è stata fuga abbastanza lunga da farmi scappare dal caldo -sigh). Sono una brutta persona, ammetto di aver avuto bisogno di pensarci per parlare bene dell'estate. Il nostro rapporto sta migliorando, comunque.



Ma la stagione che preferisco resta sempre e comunque l'inverno.





Ah <3
E lo so cosa state pensando: come fa a piacere una stagione così fredda, ostica, problematica e rigida? Al cuor non si comanda.
A parte questo, anche per me l'inverno significa avere mille problemi, poi figuriamoci, in pianura, evviva la nebbia, l'umidità e quanto di più antipatico si possa pensare.
Vero, sembra quasi non avere nulla di dolce. E invece. L'inverno sono le coperte in cui arrotolarsi, i thè caldi, il calore che si ritrova dopo essere stati fuori al freddo, che non so voi, ma a me scalda anche il morale. L'inverno sono le sciarpe e i cappelli, gli stivali e i maglioni, il mio lato frivolo adora anche questo. L'inverno sono i dolci, le cioccolate, il mio lato alcolizzato vorrebbe aggiungere anche che d'inverno si possono bere tranquillamente le birre belghe meno amichevoli, perché d'estate sono decisamente troppo, per dire. Poi l'inverno sono le feste. Personalmente adoro il Natale, Capodanno, poi ho il compleanno il 7 (che a Milano è anche festa), tante belle cose.

Dicevamo, e poi c'è lei. La neve. La signora in bianco che copre tutto: colori, profumi, suoni. Quando c'è lei è la protagonista assoluta, col suo profumo freddo-dolce...parentesi: solo io penso che la neve abbia un profumo? Freddo-dolce, quando minaccia neve il vento è più dolce.
La neve di solito si accompagna a disagi, pericolo, non è una cosa che si possa prendere sotto gamba, ed è giusto che sia così. Come la nebbia, non è per tutti, la neve è una cosa molto poco democratica, perché se decide di voler nevicare, non importa niente se c'è già un week end prenotato per andare a festeggiare romanticamente il compleanno (coff coff, esempio casuale, mannaggia). Niente, nevica, e si sta a casa perché è pericoloso.

Come vedete non ho una visione idilliaca dell'inverno, nè della neve, ma non riesco a non emozionarmi come una bambina quando si imbianca tutto, non riesco a non amare qualcosa che attutisce il caos di suoni del mondo. Come si fa a non correre in mezzo a uno spazio di neve non ancora calpestata?

Il nome poi deriva ovviamente dall'opera di Shakespeare, quella storia fiabesca, onirica, così sognante. Non è una delle mie opere preferite, però secondo me sarebbe perfetta se fosse stata in inverno. Magari ad altri è capitato, guidando con la neve, pian piano si alza la nebbia e a un certo punto perdi completamente l'orientamento (ok, non è bello, questo) e ti ritrovi a cercare di accostare andando a ricordo, per esempio io avevo trovato un distributore e mi son fermata. E si resta lì, senza saper distinguere il cielo dal terreno, per un momento sembra di stare in un altro mondo. Penso sia l'esperienza più vicina alla cecità che si possa fare, ma anche vicina a un sogno strano. Quando è capitato mi sono fermata, e sono rimasta lì ad aspettare che la nebbia o si alzasse un po', o almeno si schiarisse, e per quei venti minuti d'attesa mi è sembrato davvero di essere in mezzo a un sogno.

Poi i colori del cielo. So che all'inverno non si associano molto i colori, però col freddo le stelle son più luminose, e la mattina (io mi sveglio piuttosto presto) l'alba è qualcosa di magnifico. Magico. Come trovarsi in mezzo al bosco dell'opera di Shakespeare.

Questo post è venuto un papiro. molto più di quanto mi sarei aspettata onestamente. Spero di non avervi annoiati troppo, ma credo che una presentazione del tipo nome, età, cosafaccionellavita sarebbe stata ancora più noiosa e meno personale.

Un sorriso!

domenica 6 gennaio 2013

Sognando le stelle

L'anno nuovo è iniziato, e lo so che è banale, ma ho dei buoni propositi anch'io. Alcuni sono strettamente legati a questo blog, altri penso diventeranno parte integrante, in fondo.


  1. Tenere questo blog. Oh, come sono fantasiosa, ma l'avevo detto che erano buoni propositi legati a lui. Il motivo è anche che non riesco ad avere un angolo mio in cui staccare per un po' e pensare solo a me stessa, quindi ho deciso di crearmene uno fittizio. Non sarà la stessa cosa, ma ringraziamo tutti insieme i mega-affittoni di Milano che non mi permettono di avere almeno una stanza mia. Ciò, insieme alla mia insana abitudine di avere amicizie lontane, sia geograficamente che, spesso, per interessi.
    Ecco, in realtà una delle speranze che maggiormente lego a questo spazio è quello di poter condividere un po' del mio mondo, ma soprattutto conoscerne di simili e, spero, imparare da essi.
    (Questa era molto stile letterina per Babbo Natale, però oggi è la Befana, facciamo che la lascio a lei che mi sta anche più simpatica)
    p.s. anche cambiare la grafica...ho lì un template da modificare, bello bello, ma la voglia, signori miei. (Edit: a testimonianza della mia buona volontà l'ho messo a posto. Ri-Edit: non è vero, il template che avevo scelto ha fatto casino. Sigh.)

  2. Cercare di fare attività fisica. No, seriamente, so che è il classico buon proposito, ma è la prima volta che lo dichiaro e ho intenzione di crearmi una sorta di planning per fare gli esercizi stile BodyRock o roba così. Dato che il lunedì e il venerdì proprio non riesco, probabilmente farò un po' più di 15min (anche perché essendo io a digiuno da qualsiasi attività fisica credo avrò bisogno di riscaldamento). L'idea era cercare un corso di yoga, ma seriamente, il mio problema principale è uscire di casa. Avevo iniziato ad andare un po' a correre, ma nei dintorni o asfaltano tutto, o sono zone poco illuminate e poco convincenti. Guarda te se per fare due passi una deve andare a rischiare, quindi via, a casa, ma domani mi prendo proprio una sorta di agendina così mi sentirò in dovere di riempirla con il planning.

  3. Riuscire a non restare indietro con gli esami, o almeno, tenerne indietro al massimo uno. Questo è il più ostico, perché essendomi laureata a settembre e non avendo avuto lo stacco delle vacanze ho una capacità di concentrazione imbarazzante, e la sessione degli esami si avvicina minacciosamente. Dei tre esami direi che darò quello di cui ho già dato un parziale, sarebbe stupido rinunciare e quello col progetto di gruppo visto che anche lì, è come se avessi già fatto metà. Quello che darò da non frequentante è decisamente chiedere troppo. Spero che il secondo semestre avrà argomenti più interessanti, almeno.

  4. Questo è un proposito un po' stupido, ma oh, è un problema. Imparare a riconoscere la temperatura dei colori. Sono una frana, seriamente, il rosso caldo/freddo per me resta abbastanza una cosa oscura e dato che lo sto usando parecchio, sarebbe il caso. Anche perché ho intenzione di regalarmi il primo rossetto mac, giusto per vedere se tengono bene così come dicono, ma vorrei scegliere il colore con criterio!

  5. Tornare a farmi le creme, soprattutto a mia mamma che le ha chieste. Prendermi un po' più cura dei miei capelli, che nel periodo erasmus/tesi si sono ridotti uno straccio, e la mia autostima è già abbastanza mal ridotta, non peggioriamo la situazione. Lo so che è frivolo, ma non aspettatevi un blog serio eh :)

  6. L'ultimo è in realtà il più importante. Dato che tutte le mie amicizie si stavano laureando o sono prossime alla laurea mi sono persa di vista con un po' di persone, e vorrei riprenderle, davvero. Su questo non ci piove, ma dopo una serie di disavventure nel 2012 mi sono resa conto che la mia cerchia di amicizie è in realtà concatenata e davvero, basta un niente per rischiare di restare sola. Che poi non era vero, ma la percezione era questa. Quindi, davvero, mi farebbe bene conoscere persone nuove, non solo per ampliare il mio giro di amicizie, ma anche per cambiare un po' aria.

  7. Proposito bonus: rendere il 2013 migliore del 2012.Questo sarà molto facile direi, peggio di così dubito si possa fare!


Se c'è qualcuno che passa di qui e ha qualche idea per aiutare in questi propositi i suggerimenti sono ben accetti!

giovedì 3 gennaio 2013

Un inizio


Benvenuti in questo piccolo angolo di mondo.



A dire la verità questo blog era in progettazione da tempo, e avevo anche preparato una cosa organizzatissima per preparare i primi post su Evernote e organizzarmi benissimo, una cosa proprio seria, ma così non funzionava. Non funzionava perché l'idea alla base di questo blog è molto più semplice, personale, ma soprattutto "a sentimento". Non c'è un tema principale, non saprei sceglierne, ma anche perché la decisione di ritagliare questo piccolo spazio per me sta proprio nel fatto che ho l'abitudine di coltivare mille interessi contemporaneamente, mi faccio affascinare da nuove idee, nuovi spunti, li approfondisco e poi, quando sono soddisfatta, passo ad altro. Raramente abbandono del tutto qualche interesse, ma probabilmente non basterebbe a tenere un blog interessante, nè a seguire abbastanza attivamente i forum da cui sono passata.

Pensando agli argomenti che più mi interessano mi ero fatta una idea generale, ma ho deciso che questo blog sarà dedicato a chi vive i propri interessi in modo spettinato, come me, nella speranza di ispirare qualcuno, trovare ispirazione da altri e chissà, magari ad essere d'aiuto a qualcuno che sta cercando di approfondire un argomento che magari io ho già esplorato. Una tipologia di post che sicuramente voglio inserire è proprio la trascrizione della mia abitudine di spulciare quanti più blog/siti/forum sugli argomenti che in quel momento mi interessano, e pensavo che invece di lasciarli a far la polvere su Evernote, o su qualche appunto sparso, potrei raccoglierli e renderli fruibili a chi sta facendo la mia stessa ricerca, ovviamente inserendo anche i miei pensieri a riguardo, altrimenti google farebbe questo lavoro meglio di me!

Nella mia mente ci sono già un sacco di spunti e idee per futuri post, e spero di riuscire a creare un posto interessante anche per chi dovesse capitarci per caso.

Un sorriso a tutti.